Le Analogie.

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lavagna con la scritta analogie

Le analogie, sono, di fatto, delle similitudini, dei paragoni, che noi possiamo fare rispetto alla situazione del nostro interlocutore, e che hanno lo scopo di dissociarlo dalla sua situazione che sta descrivendo o vivendo, e per fargli vedere le cose da una prospettiva diversa.

Questo cambio di prospettiva è generativo di nuovi punti di vista e, quindi, può aiutare chi ti ascolta, a produrre nuove idee, a sentirsi meglio, a creare nuove connessioni nel suo cervello.

Ti faccio subito un esempio che ti renderà chiaro questo concetto.

Immaginiamo che un tuo atleta, durante un allenamento ti dica:

Mi se sento un po’ impacciato nell’applicare le tecniche nuove che sto imparando”.

Come risposte ne ho sentite di tutti i tipi, ma poche utili ad aiutare l’atleta che in quel momento ti palesa una sua difficoltà

Rispondendogli applicando l’analogia lo puoi aiutare:

Immagino che all’inizio possa essere abbastanza complicato, in effetti.

Sai, è un po’ come quando inizi qualcosa di nuovo e cominci a fare qualcosa che non hai mai fatto.

Le prime volte tutto ti sembra difficile, poi, man mano, le cose diventano sempre più facili, tu diventi sempre più bravo e naturale in quello che fai e, alla fine, dopo un po’ di pratica, fai ogni cosa con facilità, senza nemmeno rendertene conto”.

Questo tipo di risposta, come si evince, è molto generica e possiamo applicarla in molti casi, soprattutto quando non conosciamo bene il nostro interlocutore.

Se, invece, lo conosciamo, possiamo usare esempi di cose che lui ha già fatto ottenendo risultati positivi, per esempio:

imparare ad andare in bici, giocare ad un altro sport, una cosa che ha fatto e che gli ha lasciato un segno positivo, ecc.

Usando le analogie nella tua comunicazione con l’atleta, lo aiuti a comprendere la difficoltà del momento e, gli spieghi come poi, questa difficoltà, è stata superata.

L’esempio che ti ho fatto è importante perché in poche parole spieghi al tuo atleta come funziona il “ciclo della competenza”.

Le analogie le puoi usare anche nei discorsi pre-gara o nei time-out.

Per esempio:

“In questo momento/in questa fase vi vedo un po’ in difficoltà. Vi ricordate quella volta che sembrava che tutto non funzionasse, che nulla andasse come doveva andare?

Piano piano, facendo una alla volta le cose che sapevamo fare bene, dopo un po’, quasi senza accorgersene, ci siamo ritrovati.”

“Ok raga, stiamo subendo un po’ troppo.

È una cosa che purtroppo ci è già successa e, come l’altra volta, facciamo bene le cose che sappiamo fare e così riprendiamo la fiducia in noi stessi e miglioriamo il nostro gioco”.

In questi due ultimi esempi, l’uso dell’analogia porta gli atleti ad avere fiducia, dà loro motivazione, dà loro sicurezza, li stiamo aiutando dando loro una guida su cosa fare.

E non è poco!

Se poi le analogie le utilizziamo assieme alle metafore, allora siano al TOP!

Può capitare nel campionato di trovarsi a giocare partite davvero complicate e di trovarsi in difficoltà a scegliere la tattica giusta, oppure a portare a casa il risultato.

In quei casi avere la voglia di allenarsi sempre al massimo, si traduce nella capacità di vedere cose che gli altri non vedono, o di vederle in modo diverso, il che significa avere la capacità di scegliere con quale strategia scendere in campo, con un atteggiamento mentale completamente diverso”.

Buon lavoro.

Anche questo argomento viene ampiamente trattato nel nostro corso, che teniamo anche in diretta on line, “ALLENARE GLI ALLENATORI AD ALLENARE” , rivolto ai singoli allenatori e alle Società sportive.

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