Un allenatore, soprattutto nelle società più piccole, oltre che allenare i suoi atleti, ha anche molte altre incombenze.
Infatti, ci sono molte altre “cose” che deve fare, che deve avere sotto controllo, che deve organizzare.
Molte di queste “cose” che, se non individuate e pianificate, possono portare a far si che l’allenatore, in certi momenti della stagione, si trovi in difficoltà e, quindi, non riesca a portarle a termine per le “troppe cose da fare”.
Durante i miei incontri con gli allenatori, sono emerse alcune di queste “cose”, che io definisco “riflessioni”, e le ho raccolte, sotto forma di pizzino, e attaccate, a quella che io chiamo la “lavagna del coach”.
Questa lavagna, che deve essere fisica e alla quale attacco i pizzini scritti da me, serve per avere sotto controllo la situazione
Perché è importante la lavagna?
Perché visivamente vedo:
– ciò che ho fatto e come l’ho fatto;
– quello che devo ancora fare;
– la strada percorsa fino a quel momento, che il più delle volte, una volta fatta una “cosa”, ce ne dimentichiamo;
– quello che magari potrei ancora fare o migliorare.
Nella foto c’è un elenco, che non è esaustivo, ma è uno spunto da cui partire.

Questo elenco contiene molte delle cose che, normalmente, un allenatore sarebbe utile facesse nell’arco di una stagione sportiva, per gestire al meglio la squadra che allena.
Sottolineo che questo elenco va inteso come un insieme di spunti di riflessione o da dibattere, una base di partenza, e non come verità assoluta.
Attraverso questo elenco, io allenatore, posso capire:
– come mi porgo con l’atleta in termini di atteggiamento, dialogo;
– cosa mi aspetto da lui;
– l’interazione con il gruppo;
– autoanalisi;
– come mi rapporto con l’esterno.
Quindi buon lavoro.
Anche questo argomento viene ampiamente trattato nel nostro progetto, “ALLENARE GLI ALLENATORI AD ALLENARE”, rivolto sia ai singoli allenatori, sia alle Società sportive, anche in diretta via web.
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Nn c’è un commento, ma come avete evidenziato, riflessioni siii ogni volta che si affronta il mondo di essere allenatori per allenare, ma chi ti sostiene l’allenatore se nn una lavagna un quaderno dove parli e confronti ciò che vuoi fare per gli atleti, lavorando con un po di esperienza se sia stato il modo giusto comprensibile per far comprendere cosa è il gesto migliore, poi vedere chi è più attento chi ha timore e bisogna cambiare, certo una analisi di aiuta, e nn basta sapere il gesto tecnico ma come farlo vivere come una crescita possibile. Vi faccio tanti auguri, e da anni dico che bisogna ALLENARE, L’ALLENATORE AD ALLENARE,.
Grazie