LA SCONFITTA: COME GESTIRLA

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calciatore Zanetti

Ciascuno di noi quando subisce una sconfitta reagisce in modo diverso, ma perché essa ci insegni qualcosa dobbiamo accettarla e trarne i giusti insegnamenti.

Come si fa ad accettare una sconfitta?

Come possiamo iniziare il processo di accettazione di una sconfitta?

Per quanto essa possa essere bruciante, difficile da accettare, sia un boccone amaro da mandar giù, sappiamo tutti che fa parte dello sport, così come ne fa parte anche l’errore.

Per quanto un’atleta, un allenatore possa essere deluso, affranto, arrabbiato, di fatto bisogna passare attraverso lo stadio dell’accettazione ovvero bisogna iniziare a dirsi: ’OK, accetto di aver perso”.

È anche giusto che ciascuno rispetti la sensazione che ha dentro e che quindi viva quella frustrazione derivante dalla sconfitta.

Molti atleti o allenatori si fermano qui, non vanno oltre, magari sarà sempre colpa di qualcuno o di qualcosa.

Altro peso, invece, è analizzare la sconfitta facendosi poche ma semplici domande:

  • “Qual è la lezione che ho imparato, cosa ne posso trarre di utile perché non accada un’altra volta?”.
  • “Questa partita/gara che ho giocato e ho appena perso, quel punto sprecato, quella situazione gestita male, quel gesto atletico fatto male, che cosa può insegnarmi per la prossima volta?
  • “Quali sono le abilità che posso allenare, grazie a quello che questa sconfitta mi ha fatto vedere, per migliorarmi ed essere più performante la prossima volta che scenderò in campo?

Un consiglio: non prendere decisioni subito dopo la sconfitta, non si è nello stato d’animo migliore per decidere.

Il giorno dopo, anziché piangermi addosso o cercare un colpevole, fare tesoro della lezione, torno palestra e mi focalizzo immediatamente sulla prossima gara, al prossimo obiettivo, alle prossime performance, in modo che la mente sia già sullo step successivo.

Questo farà si, che una sconfitta, si trasformi in una forte motivazione per migliorarmi.

In questo caso da quella sconfitta ne avrò tratto beneficio.

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