ALLENATORE: RIFLESSIONI SUL RUOLO

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allenatore che parla

L’allenatore ideale esiste? Si? No?

No, sicuramente, non esiste un allenatore ideale. Esiste un modello o un mix di vari modelli a cui fare riferimento.

L’allenatore è un essere umano con i suoi pregi e con i suoi difetti e ha più di un ruolo fondamentale nei confronti dei suoi atleti.

Per esempio:

  • quello di aiutarli a crescere e migliorarsi dal punto di vista sportivo (tecnica, tattica, fisico),
  • quello di farli crescere all’interno di un gruppo con regole, accettazione degli altri, farsi accettare, ecc.,
  • quello di essere una figura di riferimento soprattutto per i giovani e di questo non mi stancherò mai di dirlo è una cosa di cui dobbiamo tenerne assolutamente conto!

L’allenatore di solito ha una grande passione per lo sport per il quale allena, non lo fa per arricchirsi, e lo fa normalmente in completamento ad un altro lavoro, sottraendo il tempo che sta in palestra alla famiglia, ad altre cose che magari gli piacerebbe fare.

Perciò dal suo punto di vista, chi si dedica ad un determinato sport dovrebbe metterci la stessa dedizione, la stessa passione, lo stesso impegno e la stessa partecipazione che lui applica.

Però non sempre questo avviene.

Il problema che può insorgere allora è la perdita di interesse da parte dell’allenatore nei confronti di  quei ragazzi che non danno subito i risultati che lui vorrebbe o di quei ragazzi che in un primo momento necessitano di più impegno per essere motivati e stimolati.

Molti allenatori vorrebbero avere subito tra le mani talenti o piccoli campioni abituati alla disciplina e allo sforzo e quindi giocare solo per un unico scopo: VINCERE.

Ma non è la realtà! È un sogno.

Da parte loro, i ragazzi come vedono l’allenatore?

Lo vedono, come una figura di riferimento da cui si aspettano considerazione, insegnamento, guida per poter crescere come atleti e come individui.

Sentire che qualcuno crede in loro e si dedica a loro con dedizione, nonostante alcuni loro fallimenti, è sicuramente un fattore altamente motivante.

Viceversa, se l’atleta percepisce disattenzione nei propri confronti da parte dell’allenatore, questo lo porta pian piano ad una perdita di fiducia in sé stesso, non crede più alle proprie capacità, e la conseguenza finale è il cambio squadra o magari qualcosa di più drastico come l’abbandono dello sport!

Un’altro tipo di allenatore è quello che si concentra esclusivamente sul correggere solo gli aspetti sia tecnici che fisici durante l’allenamento o la partita, sottolineando solo gli errori (come se loro non li vedessero) e senza dare alcun suggerimento sul come fare per non ripeterli, mettendo in secondo piano il modo in cui egli comunica queste cose, per quanto concerne le parole, il tono, il linguaggio non verbale.

E dato che mi seguite da un po’, sapete quanto tutto questo conta!

Per questo tipo di allenatore, l’importante è che passi il messaggio tecnico, non si preoccupa del “come”.

A cosa porta questo? La risposta è semplice, porta ad innumerevoli incomprensioni perché ogni atleta è diverso dall’altro, quindi un solo stile comunicativo centrato solo sulla personalità dell’allenatore non può andare bene per tutti.

Occorre quindi che l’allenatore abbia la consapevolezza di questo meccanismo e che si sappia adattare a chi ha di fronte.

Come sappiamo se le parole comunicano qualcosa che non è supportato da coerenza nell’atteggiamento generale, body language, paraverbale, il messaggio non passa, non arriva al mittente con l’intenzione con cui era partito.

Noi crediamo che il più “efficace” degli allenatori sia colui che ha buone idee (anche se poche) e molto chiare e soprattutto sia in grado di far sì che queste sue idee siano trasmesse in modo altrettanto chiaro e siano poi messe in pratica dai suoi atleti, dal suo staff nel modo corretto.

L’importante è con quanta passione e forza riesce a trasmettere queste idee ai suoi atleti, e quanto i suoi atleti si riconoscono in quelle idee e con quale qualità le applicano sul campo di gioco.

Questo è uno degli argomenti che trattiamo nel nostro progetto “ALLENARE GLI ALLENATORI AD ALLENARE”, un progetto di sei incontri, anche via SKYPE o Zoom, riservato agli allenatori di ogni sport, per aiutarli nel loro lavoro, per quanto riguarda l’aspetto comunicativo e mentale.

Se vuoi conoscere come funziona contattaci cliccando qui.

Articolo di Bruno Sbicego e Antonella Brugnoli

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