LA COPPIA E LE TRAPPOLE EMOTIVE – 2^ Parte

/ / PROGETTO DANZA, SPORT COACHING
disegno di ballerini che girano

Nella prima parte di questa importante tematica, abbiamo preso coscienza dell’importanza che ha per la coppia, l’evitare il più possibile i litigi e trasformarli in dialogo o nel peggiore dei casi in discussioni costruttive.

Vi sono alcune situazioni, atteggiamenti e reazioni potenzialmente distruttive nelle coppie di danza sportiva che, se evitate, rendono il confronto terreno fertile per la collaborazione.

Ne abbiamo individuate 6 che abbiamo chiamato trappole emotive e che a nostro parere sono le più pericolose. In questo articolo parliamo delle prime due:

Prima trappola emotiva:

Usare il TU nella discussione.

TU non mi ascolti.”; “TU non hai capito niente.”, “TU fai sempre gli stessi errori.”, etc. etc.

Lo sappiamo benissimo, lo capiamo, lo sentiamo che quando usiamo queste espressioni entriamo in una spirale di accuse reciproche, sterili, inutili, negative che portano a reazioni di chiusura e difesa.

Ma lo facciamo lo stesso! Perché? Perché siamo arrabbiati e non pensiamo che ad ogni TU che scagliamo è un’accusa che mira  a definire la situazione in modo perentorio senza dare la possibilità all’altro di dire la sua se non con un altro TU, e quindi un’altra accusa incrociata.

Altro che discussione costruttiva e dialogo! Si alzano muri invalicabili e le parole dette spesso lasciano il segno.

E scalare un muro, ballare con un muro, stringere un muro diventa faticoso e poco utile, anzi dannoso anche perché gli strascichi del litigio si trascinano anche nel dopo ballo.

Se invece ci abituiamo ad usare “IO”, rendiamo note all’altra parte della coppia le nostre sensazioni, lasciamo la porta aperta alle sensazioni dell’altro e evitiamo la trappola dei giudizi, delle accuse, delle verità assolute che non danno scampo.

Esempio: “Io ho sentito che in quella figura non riuscivo a passare, tu cosa hai sentito?”; “Io ho avuto delle belle sensazioni in questo ballo, e tu?”; “Io non riesco a ……”.

In questo caso ogni membro della coppia porta la sua esperienza, le sue sensazioni e insieme trasferiscono al Tecnico una serie di informazioni utili per risolvere lo stallo di quella figura.

Un’altra parola utile per la coppia è il “NOI”. Si, perché NOI è il pronome della coppia che si usa per individuare le azioni comuni sia all’interno che all’esterno.

Quando raccontate una gara o un allenamento, usate il NOI, quando parlate tra di voi, come coppia,per condividere per esempio gli obiettivi usate il NOI.

IO è il pronome del feedback, dello scambio di idee e sensazioni all’interno. Ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo. Intanto resta come norma comportamentale: NOI come coppia all’interno e all’esterno – IO confronto-scambio all’interno.

Una comunicazione efficace ed efficiente fa la differenza!

Seconda trappola emotiva:

Critiche ironiche e disprezzo.

Per molti è un modo di affrontare le discussioni che poi, inevitabilmente degenerano in liti e diventano un danno per la coppia. Ironia pungente o ancor peggio disprezzo sono espressioni mortificanti che colpiscono in modo pesante l’autostima della persona rendendola molto sensibile e vulnerabile.

Sono spesso veicolate dal “SEI”, basti pensare al classico: “Sei proprio come tua madre” e colpiscono più a fondo del TU perché colpiscono l’identità: “SEI floscio/a”, “SEI pauroso/a”, “SEI insicuro/a”, “SEI il solito/a”.  Ma SEMPRE? Quali vantaggi avremmo in questo contesto per la coppia?

Non c’ è MAI stata una situazione in cui l’altro membro della coppia si sia comportato in modo diverso?

Proviamo ad abituarci a dire: “Quando facciamo questo passo, in questa situazione sento che tendi a perdere la sicurezza, la posizione etc. etc. Come possiamo fare per? Cosa posso/devo fare per …?” Meglio no?

Appuntamento al prossimo articolo parleremo di altre due importanti trappole emotive che distruggono il dialogo.

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