FEEDBACK: COME UTILIZZARLO NELLO SPORT (parte seconda)

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scritta feedback in rosso su un vetro

In questa seconda parte parliamo del feedback positivo o di rinforzo e feedback di rimprovero.

Probabilmente per un retaggio culturale il feedback positivo o di rinforzo è quello meno usato anche se ha un valore enorme come segnale di riconoscimento e di valutazione per la persona ed è spesso più importante e più efficace di quello volto a modificare un comportamento.

Quante volte al giorno sia nella vita privata, sia in quella professionale, sia in palestra, vi capita di esprimere e di ricevere apprezzamenti? Sicuramente poche volte.

Questo vuol dire che nella maggior parte dei casi vige la legge che un lavoro, un comportamento, un gesto atletico debba essere commentato solo se c’è qualcosa che non va o quando è talmente significativo da strappare un plauso. Tutto il resto è scontato.

Il feedback positivo, che non significa fare lodi sperticate in continuazione, è fondamentale per rinforzare un comportamento che noi riteniamo efficace e desideriamo che si ripeta il più spesso possibile.

Come deve essere dato un feedback positivo affinché sia efficace?

– Intenzione positiva e sincera: ricordiamoci che il non verbale e il paraverbale devono essere coerenti con il verbale. Pena l’annullamento di qualsiasi efficacia del feedback.

– Rivolto alle azioni …: non usiamo frasi del tipo “Tu sei un bravo attaccante”, “Tu sei un bravo tiratore” “Tu sei ……” ma commentiamo sempre il comportamento: “Hai fatto bene quel fondamentale”, “In quella azione hai dimostrato decisione, impegno, ecc”, perché parlare all’identità della persona non la stimola a migliorarsi quanto invece concentrarsi sulle azioni, sul comportamento dell’atleta stesso.

– Puntuale e specifico: cosa mi è piaciuto. Le lodi vuote e non circostanziate non aggiungono niente. Un apprezzamento su qualcosa di specifico spinge l’atleta a ripetere l’azione o il gesto tecnico.

– Beneficio prodotto: se si ha la possibilità di aggiungere una specifica delle conseguenze positive anche e soprattutto sul contesto squadra, questo costituisce una sorta di gesto di rinforzo e un attestato di stima, soprattutto se espresso davanti a tutti.

– Incoraggiamento a continuare: magari dategli una pacca sulla spalla.

Feedback di rimprovero.

È da usare con molta parsimonia quando si è molto, ma molto, ma molto delusi o incazzati, quando cioè il nostro non verbale e paraverbale sarebbero decisamente dissonanti con il verbale.

Due sono sostanzialmente i motivi che ne consigliano un uso moderato:

il primo è per dargli il giusto peso e il giusto significato senza inflazionarlo,

il secondo è che nella maggior parte delle situazioni è sufficiente anzi opportuno usare il feedback a panino.

Anche in questo caso il feedback lo diamo così:

Intenzione sincera di contribuire alla crescita;

Rivolto alle azioni e mai all’identità;

Puntuale e Specifico su ciò che non ha fatto bene;

Esprimi quale sentimento ha prodotto quel determinato comportamento per se stesso, per il team;

Specifica che hai stima della persona;

No rancore! Quando è finita è finita!!!

continua …………

Articolo di Bruno Sbicego e Antonella Brugnoli

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