di Bruno Sbicego e Antonella Brugnoli #essebicoaching #sportmentalcoaching #mentalcoachsportivo #ProgettoDanza
Nella prima parte avevamo concluso dicendo che ciascuno di noi DECODIFICA E APPRENDE in maniera diversa e in TEMPI DIVERSI i messaggi provenienti dall’esterno.
Questo cosa vuol dire? Che se volete crescere come coppia di ballo, se volete usare al meglio le vostre potenzialità, se volete vivere questo sport del ballo in modo sereno e soddisfacente dovete rispettare i tempi e i modi di apprendimento del partner!
E’ importante essere consapevoli di quali siano i punti di forza di ciascuno, che chiaramente ci sono (orecchio per la musica, movimenti più plastici, maggiore capacità di applicazione al proprio corpo dei movimenti, cc.) per poterli POTENZIARE E SFRUTTARE per ARRICCHIRE, FAR CRESCERE la coppia.
Il ballo è condivisione. Cosa condividiamo? Sacrificio, tempo, fatica, investimento economico, obiettivi!
Vi siete mai confrontati con il vostro partner sulle motivazioni che vi spingono ad essere in pista, a ballare, a sudare dopo una giornata di lavoro, alla domenica in gara anziché fare altro?
Immagino di si! E anche se all’inizio queste motivazioni erano diverse, sicuramente se siete in pista a ballare un punto in comune lo avete trovato.
E dei vostri obiettivi di coppia di ballo sportiva ne avete parlato?
La CONDIVISIONE è fondamentale negli obiettivi, per poter lavorare al meglio nella stessa direzione e con la giusta motivazione. Ci teniamo a sottolineare l’importanza della condivisione degli obiettivi in una coppia di ballo sia che si tratti di obiettivi di performance (arrivare in semifinale/finale ai Campionati Italiani/Assoluti, vincere la gara X, passare di categoria per merito, ecc), sia che si tratti di obiettivi personali (ballare per fare qualcosa insieme, per star bene, perché mi rilassa dopo una dura giornata,ecc..), perché se un obiettivo è subìto, non dà stimoli, non dà emozioni, non dà motivazioni e la coppia risulta IMPOVERITA nel suo POTENZIALE.
Il ballo è come un gioco di ruolo e attraverso il rispetto reciproco del ruolo si crea l’empatia della coppia.
Colui che guida deve comunicare con i movimenti del corpo le sue intenzioni, colei che viene guidata deve avere fiducia, lasciarsi portare facendo sentire con il corpo la sua presenza. Seguire richiede tanta forza e abilità quanto guidare e l’uomo deve utilizzare il suo ruolo per, e qui cito Dulane ovvero Antonio Banderas nel film “Ti va di ballare”: “NON PER DOMINARE, MA PER ESSERE CONDUTTORE DI EMOZIONI”.
Ginger Rogers rispose così in una intervista alla domanda che differenza c’era tra lei e Fred Astaire. Disse: “Nessuna! Anzi io faccio i suoi stessi passi, alla sua stessa velocità solo che io li faccio all’indietro e non vedo dove vado!”
Alla base di questo c’è la comunicazione attraverso il movimento, comunicazione che deve essere chiara da parte di chi la fa, per poter essere compresa da parte di chi la riceve. Infatti comunicazione non è solo quello che noi diciamo ma soprattutto quello che l’altro recepisce del nostro messaggio anche attraverso l’uso del corpo, attraverso il contatto, la connessione.
Tutto questo ci rende consapevoli.
Uso del corpo che diventa fondamentale nella comunicazione di coppia nel ballo.
E’ come se l’uomo scrivesse una lettera alla sua donna. Dovrà usare una lingua da lei conosciuta, dovrà scriverla con una calligrafia a lei comprensibile, dovrà inviarla all’indirizzo corretto, solo così la donna la potrà ricevere, leggere e comprendere.
Provate a fare un esercizio mentale per capire quanto siete coppia.
Avete 1 minuto per raccontare, nella vostra mente, l’ultima gara che avete fatto, come la raccontereste a una che ve lo chiede, senza pensarci, in modo immediato e spontaneo!
Alla prossima puntata ….
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